Cinema

Roma, 95 film per la festa del cinema

Roma, 95 film per la festa del cinema

Per ora, accanto all'Auditorium, ci sono due pedane in legno. Ma tra pochi giorni per la Festa del Cinema (13-21 ottobre) sorgerà un villaggio con bar, ristoranti, servizi bancari e la tenda da 1800 posti che si unirà agli altri 35 schermi dislocati nella città, dal centro alla periferia. L'aspetto di Roma muterà. Serate a piazza di Spagna, schermi in piazza del Popolo.

Via Veneto, la strada del cinema, ribattezzata Business Street, e lì si incontreranno venditori e compratori da tutto il mondo, mentre alla festa finale, al Teatro 5 di Cinecittà, quello di Fellini, un deejay d'eccezione, Jovanotti, farà ballare Sean Connery e le altre star. La presentazione avviene davanti a 1200 persone, c'è anche il presidente della Biennale Davide Croff, non è il giorno giusto per il ping pong polemico con Venezia, anche se giorni fa il presidente della Festa Goffredo Bettini ricordava gli spiccioli che la Regione Veneto assegna alla Mostra: 160 mila euro contro 1 milione e mezzo di euro che il Lazio assegna alla Festa, budget complessivo di 10 milioni di euro.

Roma punta su popolarità e qualità dei 95 film nelle cinque diverse sezioni (il concorso, le anteprime internazionali, il lavoro dell'attore, l'audiovisivo e Alice nella città per i bambini), sugli incontri informali con gli attori, e soprattutto sul coinvolgimento della città. Il vero nemico, più che Venezia, è il traffico. Ma i Veltroni Boys (il sindaco ha fortemente voluto la Festa e dice che «il cinema non è un Panda da salvare») hanno pensato anche a questo: navette gratuite ogni tre minuti nel percorso protetto tra i luoghi della kermesse.

Bettini: «Siamo sicuri sul programma e sulle strutture che renderanno accogliente, sereno e gioioso lo svolgimento, un po' meno sui flussi del pubblico, che non conosciamo, non avendo un passato a cui riferirci». Sedici i film in concorso (3 sono italiani: Ferrario, Angelini e Francesca Comencini), 20 le registe donne nelle diverse sezioni, 24 le opere prime, 3 i premi della giuria popolare coordinata da Ettore Scola, (migliori interpreti maschile e femminile, miglior film), 3 i grandi concerti che faranno da colonna sonora, da Riccardo Muti a Enrico Morricone fino a Antonio Pappano.
(Ansa)Niente tappeti rossi, e va bene, ma festival o festa che sia, senza i volti delle star non si va lontani. E allora ecco Nicole Kidman all'apertura per Fur di Steven Shainberg, Richard Gere per The Hoax di Lasse Hallström, Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio per The Departed, Viggo Mortensen per Alatriste di Agustìn Diaz Yanes, Giuseppe Tornatore con La sconosciuta. Tanto cinema italiano, da Valeria Golino a Monica Bellucci che sarà autoironica in N di Paolo Virzì e drammatica, i capelli corti corti, in Le Concile de Pierre di Guillaume Nicloux. La Festa calerà un altro tris d'assi: Sean Connery (la retrospettiva di 13 film), Robert De Niro (col suo Tribeca Film Festival promuove i nuovi talenti), Harrison Ford (spesso dietro un grande attore c'è un agente e lui premierà Patricia McQueeney che ha creduto in lui dopo American Graffiti). Ultim'ora: l'anteprima di Borat, film con il comico Sacha Baron Cohen nei panni di un giornalista del Kazakistan.

E poi omaggi a Mastroianni, Rossellini, Soldati, Antonioni, Visconti e Bertolucci, che discuterà di cinema con Bellocchio. Incontri d'ogni tipo, dai quattro nuovi moschettieri, Scamarcio, Trinca, Muccino jr e Capotondi, al workshop dell'Actor's Studio. Gli obiettivi? Formare nuovo pubblico, trovare nuovi talenti, e portare un po' di ricchezza a Roma, schizzata a più 25 per cento di turismo con la cura Veltroni stile antica Roma di pane e cultura.